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#JeSuisWoman TC – Zagreb (Croazia/Croatia) 2016

I riflettori in Europa sono tuttora puntati sulla crisi dei profughi che, essendo la prima di questo tipo e dimensioni, ha colpito tutti i Paesi coinvolti in questo progetto e non solo. Mentre l’UE praticava la politica delle ”braccia aperte” e accettava un enorme afflusso di rifugiati, le istituzioni locali gestivano la crisi solo in modo umanitario, fornendo riparo, acqua e cibo ai rifugiati senza però consentire loro di adattarsi e assimilare nella nuova cultura. La scarsa attenzione a questi temi è stata una delle principali cause che ha portato ad una serie di attacchi fisici e sessuali sulle donne in numerose città europee durante il Capodanno 2015-2016, quello accaduto a Colonia essendo stato il peggiore. La reazione che ha seguito gli attacchi è stata un’ulteriore radicalizzazione del discorso pubblico contro i migranti e i rifugiati, mentre allo stesso tempo si è innescata la paura tra le donne e si è affrontata la violenza di genere con un atteggiamento tradizionalmente radicato, affermando che in qualche modo le donne avessero ”provocato”.

Questi fatti ci hanno spinto a progettare il #JeSuisWoman, un corso di formazione che ha avuto l’obiettivo di esplorare la correlazione tra questi due problemi e un possibile approccio a una loro soluzione. Il progetto è stato rivolto a 21 giovani animatrici/animatori e moltiplicatori/moltiplicatrici associativi provenienti da Croazia, Germania, Grecia, Francia, Italia e Turchia. Si è tenuto a Zagabria, in Croazia, dal 26 settembre al 4 Ottobre 2016.

Le/I partecipanti sono stati dotate/i di una serie di competenze necessarie per affrontare al meglio le questioni poste da questo progetto. Il programma ha seguito principi di apprendimento non-formale e ha fornito l’occasione per i/le partecipanti di scambiare strumenti, acquisire esperienze, conoscenze e competenze e un certo grado di autonomia con le tematiche, con particolare attenzione all’ambito della protezione dei diritti umani e delle competenze di sviluppo educativo, sostenendo allo stesso tempo il loro attivismo nella società, contribuendo al loro sviluppo personale e al cambiamento sociale, con particolare attenzione alla violenza di genere, alla discriminazione di genere, ai diritti umani, all’apprendimento interculturale e all’inclusione sociale.

The spotlight in Europe has been brought up onto following issues. Refugee crisis, being the first one, has affected all of the countries involved in this project, and beyond. While Europe has practiced the ‘open arms’ policy by accepting huge refugee inflow, they handled the crisis merely in humanitarian way, by providing shelter, water and food to refugees, without enabling them to adapt and assimilate into new culture. The insufficient attention to these issues was one of the main causes that led to a series of physical and sexual attacks on women in numerous European cities during New Years Eve 2015-2016, the one in Cologne being the biggest. The reaction that followed the attacks was further radicalization of public discourse against migrants and refugees; while at the same time triggering fear among women and addressing gender based violence with a rooted attitude saying that they somehow provoked it.

This motivated us to design the training course #JeSuisWoman with aim to explore the correlation between these two issues and possible approach to the problem. This training course was addressed to 21 youth workers, youth leaders and multipliers coming from Croatia, Germany, Greece, France, Italy and Turkey. It was held in Zagreb, Croatia from 26th of September to 4th of October 2016.

Participants were provided with a set of competencies needed to address the issues tackled by this project. The program followed non-formal learning principles and provided an opportunity for participants to exchange tools, gain experiences, knowledge and skills and empower themselves, particularly focusing in the field of human rights protection and competences development, supporting their activism in the society, while contributing to their personal development and social change, with focus at gender based violence, gender based discrimination, human rights, intercultural learning and inclusion.

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